A partire da oggi, giovedì 28 luglio 2022, il nostro Pianeta ha ufficialmente esaurito la propria bio-capacità, ossia le risorse naturali a disposizione per ciascuno dei suoi abitanti per quest’anno. Questo significa che l’umanità, quindi, inizierà a sfruttare i beni che – in teoria – sarebbero stati destinati al 2023. Nonostante la ricorrenza arrivi solo con un giorno in anticipo rispetto al 2021, non dobbiamo come cittadini della Terra cantar vittoria, anzi…
Un’eccezione a questa situazione si era verificata nel 2020 quando, per effetto della pandemia, la giornata slittò al 22 agosto, ben 24 giorni in avanti rispetto alla data dell’anno precedente.
La giornata chiamata appunto Overshoot Day viene calcolata dal Global Footprint Network, (il centro studi che valuta l’impronta ecologica dell’uomo e che si occupa di sviluppare e promuovere strumenti volti ad accelerare la transizione verso un futuro più sostenibile) confrontando l’impronta ecologica dei cittadini, ovvero la quantità terrestre e acquatica che serve a ogni individuo per produrre tutte le risorse consumate, con la bio-capacità globale cioè la capacità della Terra di rigenerare le priore risorse.
Secondo i calcoli del Global Footprint Network, il genere umano sta vivendo come se avesse a disposizione 1,75 Terre, e nel 2030, in base alle stime, l’umanità si comporterà come se potesse usufruire di ben 2 Terre.
Proprio a questo proposito, alcuni studiosi ritengono che il debito ambientale dei cittadini e degli Stati, ovviamente con impatti diversi, non verrà mai risanato.
Esistono, tuttavia, già diverse soluzioni che sono efficaci ed economicamente vantaggiose per invertire questa tendenza e sostenere la rigenerazione biologica. Le opportunità provengono da tutti i settori dell’economia: tecnologie o servizi disponibili in commercio, strategie di sviluppo dei governi locali, politiche pubbliche nazionali o buone pratiche sostenute da iniziative della società civile e dal mondo accademico.
Lo scorso giugno, il Global Footprint Network ha lanciato la piattaforma Power of possibility, che mostra numerosi esempi classificati secondo 5 principali pilastri di intervento: biosfera sana, energia, cibo, città e popolazione.
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