In vacanza gli italiani riescono a portare di tutto… tranne la sostenibilità. Ecco il perché

Siete mai andati in vacanza sentendovi a disagio perché il vostro hotel non faceva la differenziata o perché vedevate una completa assenza di attenzione verso il Pianeta? Io sì, tant’è che negli ultimi anni, ogni volta che mi è possibile (ed è un’impresa non sempre facile), cerco di scegliere un albergo o una meta anche basandomi sulle soluzioni sostenibili che dichiarano di adottare. Quando trovo riscontro, dalla reception alle recensioni, cerco poi di trovare ogni modo per complimentarmi e sottolineare le scelte virtuose, laddove presenti.

E gli altri italiani pensano mai all’ecologia quando sono in vacanza? Ma soprattutto, la praticano? A indagare sulle loro intenzioni è arrivato il sondaggio realizzato dall’app Junker: coinvolte 40mila persone in tutta Italia, tra gli utenti della app ma non solo, a completare il sondaggio sono stati in oltre 10mila, con un 59% di donne. Tra le fasce d’età a essere più solerti nel dare le risposte troviamo le persone tra i 46 e i 65 anni (il 53% del totale), seguite dalla fascia 26-45 (il 23% dei rispondenti), a dimostrazione che non sono solo i giovanissimi (il 4,3% era under 25) a interessarsi della possibilità di soluzioni a basso impatto.

Obiettivo della ricerca è stato quello di esplorare il rapporto tra sostenibilità e vacanze dei nostri connazionali, per scoprire  quanto e come tengono conto dei parametri ecologici per individuare alloggi, mezzi di trasporto, attività, alimentazione quando arriva il momento di programmare le tanto desiderate ferie?

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Come nasce l’idea di intervistare gli italiani sul binomio impatto ambientale e vacanze

Un tema molto interessante e in effetti non molto esplorato sino ad oggi, tant’è che in Italia – ci specificano da Junker – è la prima volta che si realizza una ricerca sul binomio sostenibilità e vacanze con un campione così ampio. Ma da dove nasce l’idea di realizzare il sondaggio? A spiegarcelo è Noemi De Santis, co-founder della nota app.

“Ogni anno con l’arrivo del periodo delle ferie estive lanciamo una campagna di comunicazione – spiega – per essere di supporto ai Comuni perché sono in molti a lamentare di perdere punti, in termini di qualità e quantità, nella raccolta differenziata quando arrivano i turisti. Un po’ perché le regole cambiano dal proprio Comune di appartenenza, un po’, e questo era uno dei punti che ci ha mosso a indagare, perché le persone in vacanza possono dimenticare di mettere in valigia la sostenibilità di cui tanto (e in tanti) si parla”.

Peraltro la campagna di Junker quest’anno è andata oltre. In collaborazione con Fairbnb, il piano di comunicazione riguarda tutti i punti utili per poter diventare host green e su come comunicarlo agli ospiti perché condividano il percorso green: dalle alternative al monouso a come vivere in armonia il territorio, dal risparmio idrico a quello energetico fino al come spostarsi con mezzi di trasporto a minor impatto ambientale.

Una guida pratica di cui – come emerge dai dati del sondaggio – c’è davvero parecchio bisogno, sia dal lato del gestori delle strutture sia per i turisti.

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di Letizia Palmisano

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