Onu: crisi climatica e Covid, il “doppio colpo” all’ambiente

I cambiamenti climatici non si fermano, anzi, hanno registrato un peggioramento nel 2020, a causa della pandemia Covid. Il nuovo rapporto Onu sullo stato globale del clima elaborato dall’Organizzazione mondiale della meteorologia, e presentato in vista del summit Usa del 22 e 23 aprile, spiega che gli impatti avranno ripercussioni anche nei prossimi decenni ed evidenza come la combinazione di condizioni meteo estreme e Covid-19 abbia dato vita a quello che viene definito un “doppio colpo”.

Il report mostra l’impatto del riscaldamento globale, sugli ecosistemi, sugli individui e le comunità. Per molti, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, il 2020 è stato anche un anno di sconvolgimenti metereologici, alimentati dai cambiamenti climatici, che hanno colpito vite, distrutto mezzi di sussistenza e sfollato milioni di persone dalle loro case.

Vediamo insieme i punti salienti del documento:

  • le concentrazioni dei principali gas a effetto serra, CO2, CH4 e N2O (anidride carbonica, metano e ossido di diazoto) sono continuate ad aumentare nonostante la riduzione temporanea delle emissioni nel 2020 legata alle misure adottate in risposta alla pandemia;
  • gli ultimi sei anni, incluso il 2020, sono stati i sei anni record più caldi. A Verkhoyansk, nella Federazione Russa, le temperature hanno raggiunto i 38 °C il picco più alto registrato a nord del Circolo Polare Artico;
  • i livelli del mare stanno crescendo. Inoltre, l’accumulo di calore oceanico e l’acidificazione stanno aumentando, diminuendo la capacità dell’oceano di moderare il cambiamento climatico;
  • a settembre 2020 è stata registrata l’estensione minima di ghiaccio marino artico, la seconda più bassa mai rilevata;
  • attualmente l’Antartide perde circa 175-225 Gt di ghiaccio all’anno;
  • nel 2020 la stagione degli uragani del Nord Atlantico è stata eccezionalmente attiva. Tempeste, ondate di calore estremo, gravi siccità e incendi hanno causato decine di miliardi di dollari di perdite economiche e molte morti;
  • durante la prima metà del 2020, sono stati registrati circa 9,8 milioni di sfollati, a causa di pericoli e disastri idrometeorologici.
  • Le interruzioni del settore agricolo da parte del Covid-19 hanno esacerbato gli impatti del tempo lungo l’intera catena di approvvigionamento alimentare

 

“Quest’anno è cruciale – afferma António Guterres, Segretario Generale Onu e prosegue – Alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima, COP26, a novembre, dobbiamo dimostrare che stiamo prendendo e pianificando azioni coraggiose sulla mitigazione e l’adattamento. Questo comporta un aumento dei flussi finanziari dai paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo. E significa cambiamenti radicali in tutte le istituzioni finanziarie, pubbliche e private, per assicurare che promuovano uno sviluppo sostenibile e resiliente per tutti lontano da logiche economiche inique.”

 

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