Si è conclusa lo scorso 29 marzo a Ginevra, dopo 15 giorni di lavoro, il Congresso sulla diversità biologica (CBD), riunitosi con il compito di sviluppare il quadro globale della biodiversità post 2020.
Il gruppo di lavoro, composto da oltre 200 governi di tutto il mondo, ha prodotto, secondo quanto riportato dalla CBD, “Una solida base per un accordo ambizioso globale per la tutela della biodiversità post 2020, per salvaguardare la salute del pianeta entro il 2050 ”. La stipula dell’accordo finale è prevista quest’anno all’United Nations Biodiversity Conference a Kunming, in Cina.
Gli obiettivi generali del framework sono stati:
Al centro del dibattito anche le 21 bozze di obiettivi per framework: molti sono stati i suggerimenti per aggiungere nuovi elementi provenienti da tutte le parti e da tutte le regioni del mondo. Le intense discussioni e l’alto livello di coinvolgimento dei delegati hanno portato a un dialogo approfondito sulla tematica discussa “Il che significa – fa notare la CDB – che gran parte del testo richiederà una razionalizzazione. Tuttavia, questo dimostra che i governi mondiali hanno una grande importanza nelle discussioni”.
Le modalità di prosecuzione dei lavori al testo sono state stabilite dalle parti durante l’ultimo giorno del meeting, tenendo conto della Conferenza Onu sulla biodiversità che si svolgerà nel terzo trimestre del 2022; le date esatte restano ancora da definire.
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