Tamara Donà: “Il docufilm Materia Viva? Un lumicino di consapevolezza”

Attrice, volto noto della tivù e ora conduttrice di “Take it easy”, trasmissione di grande successo su Radio Monte Carlo: Tamara Donà accompagna spettatrici e spettatori lungo l’intero viaggio di Materia Viva, il docufilm promosso da Erion WEEE e Libero Produzioni per raccontare il rapporto tra l’uomo, tecnologia e ambiente che sarà trasmesso su RAI 3 giovedì 31 agosto alle 22 e che sta facendo il giro dei festival e delle piazze d’Italia con il #MateriaVivaSummerTour.

Con Tamara Donà, che nel film presta il volto al personaggio guida rappresentando la tecnologia, abbiamo riflettuto sull’importanza della comunicazione, in tutte le sue forme, per creare una cultura della sostenibilità.

Le date del Summer Tour di Materia Viva

Tamara Donà, qual è il suo punto di vista sul ruolo del progresso tecnologico e quanto pesa nelle sue scelte personali la consapevolezza che questo progresso porta con sé impatti ambientali spesso molto pesanti?

Siamo tutti chiamati a un esame di coscienza, non abbiamo più scuse e tanti strumenti ci vengono in aiuto. Sempre di più Materia Viva, senza velleità, vuole tentare di accendere un piccolo lumicino dentro di noi, una piccola, nuova consapevolezza. Io, dopo averlo girato e aver parlato con alcuni esperti, ora mi dico che non ho più scuse. Ora sono consapevole che il mio comportamento ha un impatto.

Da persona che si occupa da sempre di comunicazione, quali sono a suo avviso le modalità più adeguate per sensibilizzare il pubblico dei non addetti ai lavori a una maggiore attenzione per la sostenibilità?

Divulgare un messaggio incuriosendo le persone: questa è la missione di chi fa il mio mestiere. Raccontare con parole semplici, rendere appetibile, fruibile. A partire dalle scuole e dagli studenti.

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Pensa che questa torrida estate seguita a lunghi periodi di siccità e costellata di alluvioni e frane possa trasformarsi in un campanello d’allarme efficace per accelerare nella conversione ecologica dell’economia?

Come dicevo prima, ora abbiamo tutti gli strumenti per comprendere che ormai questa conversione non può più essere rimandata. Non possiamo più permetterci di vivere come prima, sprecare le risorse, è ovvio ormai che ognuno di noi nel suo piccolo possa fare qualcosa perché la responsabilità è di ognuno; ma ora sono i nostri governi che devono prendere sul serio la questione, incentivare la transizione ecologica, accompagnare le aziende in questo profondo e radicale cambiamento. Siamo un Paese per certi versi conservatore e certe abitudini radicate sono difficili da estirpare ma da qualche parte bisogna pur iniziare!

Le istituzioni, le imprese e la cittadinanza: se dovesse fare una sua classifica personale, quali sarebbero a suo avviso i soggetti con maggiore responsabilità e dunque da mobilitare nell’immediato per affrontare con più efficacia la crisi climatica?    

I governi tutti per primi, gli Stati Uniti la più grande potenza in grado di poter trascinare tutti. La Cina anche ma anche l’Europa nel suo piccolo dovrebbe iniziare a muoversi seriamente, il nostro governo molto impegnato in battaglie estemporanee: questo cambiamento non può più aspettare perché riguarda la vita di ognuno di noi ma soprattutto dei nostri figli e delle generazioni a venire.

di Redazione EconomiaCircolare.com

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