Più di una decina di anni fa, gli scienziati hanno definito una serie di punti di non ritorno per il riscaldamento globale, oltre i quali sarebbe stato impossibile mantenere “lo stato del clima”. Punti di non ritorno che che si raggiungono quando determinati effetti del riscaldamento globale diventano irreversibili, come la perdita delle calotte glaciali o delle foreste pluviali.
Nonostante avvisi e allarmi ventennali, siamo a un punto di non ritorno. Il nostro Pianeta sta andando verso un’emergenza globale da cui forse non riusciremo più a uscire. A rendere la situazione ancora più allarmante è il disimpegno degli Estati Uniti dall’accordo di Parigi sul clima. Davanti a questo scenario è emersa molta preoccupazione da parte del mondo scientifico, gli esperti avvertono che l’aumento della temperatura tra 1 ° C e 2 ° C potrebbe innescare una serie di effetti a catena.
Allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e richiamare l’attenzione dei governi, un gruppo di scienziati ha pubblicato sull’autorevole rivista di divulgazione scientifica “Nature”, un’analisi dei punti di non ritorno del cambiamento climatico. Secondo gli scienziati, fino al raggiungimento di questo punto sarà possibile prevenire gravi catastrofi naturali modificando i comportamenti umani.
A livello internazionale è di primaria importanza il raggiungimento degli obbiettivi dell’accordo di Parigi stipolato nel 2015 tra 195 Paesi. Il professor Tim Lentondell’università di Exeter ha dichiarato: “Potremmo aver già varcato la soglia di non ritorno, stiamo assistendo a cambiamenti potenzialmente irreversibili nel sistema climatico”. Le prove del cambiamento, infatti, sono “già” ben visibili: dallo scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia e dallo scongelamento del permafrost Artic.
Nel dettaglio i nove punti di non ritorno “attivi” riguardano: il ghiaccio marino artico, le calotte glaciali della Groenlandia, le foreste boreali, il permafrost, il sistema di circolazione dell’oceano Atlantico del Nord, la foresta pluviale amazzonica, i coralli d’acqua calda, la calotta glaciale dell’Antartide occidentale e parti dell’Antartide orientale.
Questi nove punti di non ritorno rappresentano una seria minaccia per le popolazioni in tutto il mondo. E noi, li stiamo raggiungendo uno dopo l’altro…
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