Riconosciuta dall’Onu dal 2008, l’8 giugno vuole sensibilizzare sull’importanza dei “polmoni azzurri” che coprono il 71% della superficie terrestre. La loro funzione è quella di produrre ossigeno e assorbire anidride carbonica oltre a fornire cibo per le varie specie.
Il tema dell’edizione 2021 è proprio: “Oceano: vita e sostentamento”. Quest’anno, inoltre, la giornata si unisce al movimento globale “30×30”, sostenuto da scienziati e ambientalisti di tutto il mondo, per fare in modo che nel 2030 venga dichiarata area protetta almeno il 30% della superficie terrestre (terre e acque).
Quali sono le minacce che incombono sugli oceani al nostro tempo?
L’inquinamento da plastiche e il riscaldamento globale. Si stima che in media ogni anno finiscano in mare 8 milioni di tonnellate di plastica e che attualmente ve ne siano oltre 150 milioni.
Secondo i dati del World Economic Forum, se si continua in questa direzione, nel 2050 negli oceani il peso complessivo della plastica supererà quello degli animali marini.
Il riscaldamento globale, causa l’acidificazione delle acque, in quanto l’aumento della CO2 in atmosfera la fa aumentare anche in acqua: 1/4 dell’anidride carbonica atmosferica, infatti, si discioglie trasformandosi in acido carbonico, aumentandone così l’acidità. Ciò impedisce alle conchiglie di formarsi, mettendo a rischio tutta la catena alimentare che parte da loro, compresi pesci e crostacei di cui si nutre l’uomo.
Inoltre, porta allo sbiancamento dei coralli (e quindi alla loro morte), all’alterazione degli habitat marini, allo scioglimento dei ghiacci polari e all’innalzamento del livello dei mari e, conseguentemente, alla minaccia delle zone costiere abitate.
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