“Abbiamo abiti per 6 generazioni: ecco perché un sistema EPR è urgente”. A Ecomondo il nuovo Quaderno sul tessile

Nonostante gli sforzi e la crescente sensibilizzazione, l’Unione Europea è in grado attualmente di riciclare soltanto il 12% dei rifiuti tessili. Dove si può intervenire per migliorare? A questa domanda prova a rispondere il nuovo Quaderno di EcomoniaCircolare.com, che sarà presentato oggi a Rimini

Il magazine EconomiaCircolare.com presenta oggi in anteprima a Ecomondo il nuovo quaderno della collana Saggi intitolato “Trame circolari. Il futuro del tessile tra responsabilità estesa e approccio di filiera”. Dopo il lavoro di approfondimento fatto nel 2022 con il volume “Sfide per un tessile circolare”, la nostra testata giornalistica torna a raccogliere i diversi punti di vista e ad analizzare fenomeni e processi normativi, partendo dai dati e dalle buone pratiche per contribuire a individuare soluzioni effettivamente virtuose.

Il volume edito da EconomiaCircolare.com mette infatti in fila diversi numeri che confermano l’urgenza di un sistema di responsabilità estesa per “ridurre, riutilizzare e riciclare” la quantità di rifiuti tesili prodotti ogni anno. Come ci ricorda Ispra nel Rapporto rifiuti urbani, la raccolta differenziata complessiva nel 2021 è stata pari a 154.000 tonnellate, di cui circa la metà al Nord, 42.000 tonnellate al Sud e quasi 35.000 al Centro.

“Con questo nuovo saggio – spiega il direttore editoriale di EconomiaCircolare.comRaffaele Lupoli – accendiamo i riflettori sulla recente iniziativa della Commissione europea, che a luglio 2023 ha proposto una modifica della Direttiva quadro sui rifiuti, per estendere la responsabilità estesa del produttore (EPR) e affrontare tra l’altro il ritardo che si registra nell’attività di riciclo: solo il 12% dei 5 milioni di tonnellate di rifiuti tessili prodotti ogni anno in Europa viene infatti recuperato. L’analisi entra poi nel vivo della situazione italiana e dello schema di decreto sottoposto a consultazione dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica a inizio 2023, prima dell’intervento della Commissione UE, riportando i nodi fondamentali del dibattito in corso. Con il contributo di esperti e addetti ai lavori proviamo a unire i puntini di una filiera troppo lunga e complessa per essere lasciata esclusivamente in capo alla responsabilità di pochi”.

 

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