Frullatori, aspirapolvere per tastiere, smartphone, spazzolini elettrici. Nelle nostre case si nasconde un esercito silenzioso e polveroso di piccoli apparecchi elettrici ed elettronici non più utilizzati, ma riposti in cassetti e soffitte a prendere polvere. Sono i RAEE del raggruppamento R4, i più numerosi e i più insidiosi per l’ambiente se non smaltiti correttamente. Eppure, trasformarli da potenziale minaccia a preziosa risorsa è più semplice di quanto si pensi, soprattutto per quelli sotto i 25 cm. Svuotare i cassetti non servirebbe quindi solamente a riconquistare (importantissimo) spazio, ma a renderci parte attiva dell’economia circolare.
Quando parliamo di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), la mente corre subito ai grandi elettrodomestici come frigoriferi e lavatrici. Eppure, la categoria più numerosa e frammentata è quella del raggruppamento R4. Ma cosa comprende esattamente? L’elenco è vasto e variegato: piccoli elettrodomestici per la cura della persona come phon e rasoi elettrici, apparecchi per la pulizia come aspirapolvere portatili, strumenti per la cucina come frullatori e friggitrici, ma anche tutta l’elettronica di consumo come cellulari, tablet, lettori MP3, mouse, tastiere, chiavette USB e persino giocattoli elettronici. In pratica, tutto ciò che ha una spina o funziona a batterie e non rientra negli altri specifici raggruppamenti (R1 per freddo e clima, R2 per i grandi bianchi, R3 per TV e monitor e R5 per le sorgenti luminose).
Questi oggetti, spesso di piccole dimensioni, hanno un ciclo di vita sempre più breve, spinto dall’innovazione tecnologica che li rende obsoleti in pochi anni o dalla pressione sociale che porta molti a dare un valore nel possedere l’ultimo modello. E il vecchio? Se ancora funzionante, spesso si tiene per sicurezza o perché un domani si pensa che possa essere utile ad amici o per contribuire a raccolte di beneficenza. Se rotto, si mette via per quando si avrà tempo di indagare se il guasto magari è solo un falso contatto.
Il risultato è un accumulo costante nelle nostre abitazioni. Si stima che ogni cittadino italiano nasconda in casa numerosi dispositivi elettronici inutilizzati, trasformando cassetti, armadi e cantine in veri e propri cimiteri tecnologici. Questo fenomeno, noto come hoarding (termine che esprime il concetto di “tesaurizzazione”, di accumulo), rappresenta il primo grande ostacolo a un corretto riciclo.
SCOPRI LA CAMPAGNA ‘FAI LA TUA MOSSA’
Abbandonare un vecchio cellulare sul fondo di un cassetto può sembrare un gesto innocuo, ma non lo è. Ancor peggio è gettarlo nel sacco del secco residuo. I RAEE, anche i più piccoli, contengono sostanze potenzialmente pericolose per l’ambiente e la salute umana, come piombo, mercurio e cadmio. Se finiscono in discarica o disperse in natura, queste sostanze tossiche potrebbero contaminare il suolo e le falde acquifere, entrando anche nella catena alimentare.
Inoltre, la dispersione di questi rifiuti rappresenta un enorme spreco di risorse. I RAEE sono una vera e propria “miniera urbana”. Al loro interno si celano materiali preziosi e strategici: ferro, alluminio, rame, plastica, vetro, ma anche oro, argento, platino, cobalto e terre rare. Recuperare queste materie prime seconde attraverso processi di riciclo avanzati è fondamentale per ridurre la dipendenza dall’estrazione di nuove risorse, un’attività ad alto impatto ambientale e spesso concentrata in poche aree geografiche del mondo, con conseguenti tensioni geopolitiche.
Leggi anche: L’invasione silenziosa: l’ascesa delle apparecchiature elettriche ed elettroniche nella cosmesi
La normativa europea e italiana, recepita con il Decreto Legislativo 49/2014, ha messo a punto strumenti semplici ed efficaci per permettere ai cittadini di smaltire correttamente i propri RAEE. Le opzioni principali sono tre:
di Valeria Morelli
ERION COMPLIANCE ORGANIZATION S.C.A R.L. – Società consortile di servizi amministrativi, informatici, tecnici e di consulenza ambientale e normativa. – Via A. Scarsellini, 14 – 20161 Milano
P.IVA/C.F./Registro Imprese Milano 11344540965
Capitale sociale euro 15.000