La grande sfida per l’ingegneria dei materiali del ventunesimo secolo è trovare un sostituto della plastica, ossia un materiale che sia resistente, estensibile e soprattutto ecologico ed ecosostenibile. A questo arduo compito ci hanno pensato alcuni ricercatori del VTT Technical Research Centre of Finland e dell’Università di Aalto in Filandia.
Nello specifico hanno creato un materiale a base biologica, unendo le fibre di cellulosa di legnoe le proteine della seta che si trovano nei fili delle ragnatele. Davvero una soluzione geniale! Come risultato si è ottenuto un materiale molto solido e resistente, che potrebbe essere utilizzato in futuro come possibile sostituto della plastica, con possibili applicazioni in compositi a base biologica e in applicazioni mediche, fibre chirurgiche, industria tessile e imballaggi.
Il professor Markus Linder dell’Università di Aalto afferma che la natura offre ottimi ingredienti per lo sviluppo di nuovi materiali, come la cellulosa compatta e facilmente disponibile e la seta resistente e flessibile, utilizzata appunto in questa ricerca. Il vantaggio di entrambi questi materiali è che, a differenza della plastica, sono biodegradabili e non danneggiano l’ambiente come fanno le microplastiche.
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