Per i cittadini europei è il clima il problema più serio che l’uomo debba affrontare. Ma non per gli italiani

Il clima è, secondo gli europei, il problema dei problemi. Non il COVID, non la crisi economica, ma il clima. Lo rivela un sondaggio Eurobarometro decicato al clima pubblicato ieri. Diverso, invece, l’orientamento degli italiani, per i quali la crisi climatica, rispetto alla precedente rilevazione di un anno fa, perde addirittura posizioni tra quelli che i nostri concittadini indicano come i problemi più gravi.

Nelle stesse ore in cui Eurobarometro rendeva noti i risultati del sondaggio sul clima – condotto tra il 15 marzo e il 14 aprile di quest’anno intervistando oltre 26 mila persone – il Consiglio dell’Unione ha adottato una posizione in prima lettura sulla normativa europea sul clima, concludendo l’iter legislativo per la neutralità climatica entro il 2050.

Il clima è un problema grave per il 93% dei cittadini europei

Il sondaggio Eurobarometro mostra che oltre nove cittadini europei su dieci ritengono i cambiamenti climatici un problema grave (93%), e quasi otto su dieci (78%) molto grave. Sono addirittura il problema più grave per quasi un europeo su 5 (18%).

“Nonostante la pandemia e le difficoltà economiche che gli europei si trovano ad affrontare – ha commentato il vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, Frans Timmermans – il sostegno per l’azione climatica resta elevato. Gli europei sono consapevoli dei rischi a lungo termine rappresentati dalle crisi climatica e della biodiversità e si aspettano un’azione da parte dell’industria, dei governi e dell’Unione europea”.

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La risposta della politica e quella dei cittadini

Chi è responsabile dei cambiamenti necessari per arginare la crisi climatica? Gli intervistati indicando, in ordine di responsabilità, i governi nazionali (63%), le industrie (58%) e l’UE (57%).

Interrogati sulla risposta politica da mettere in campo, nove europei su dieci (90%) concordano sulla necessità di ridurre al minimo le emissioni di gas serra, compensando allo stesso tempo le emissioni residue affinché l’UE raggiunga la neutralità climatica entro il 2050. Quasi altrettanti (87%) pensano che sia importante che l’UE fissi obiettivi ambiziosi per le energie rinnovabili (anche con nuovi sostegni finanziari: 81%) e fornisca un sostegno per aumentare l’efficienza energetica.

Le misure contro la crisi climatica sono avvertite chiaramente anche come misure contro la crisi economica: il 75% ritiene che gli investimenti per la ripresa economica dovrebbero concentrarsi principalmente sulla nuova economia verde. E quasi otto europei su dieci (78%) concordano sul fatto che l’azione a favore del clima si tradurrà in innovazioni che renderanno le imprese europee più competitive. Inoltre il 74 % degli intervistati concorda sul fatto che i costi dei danni causati dai cambiamenti climatici siano molto superiori agli investimenti necessari per la transizione verde.

Ma la crisi non si supera senza le persone: due terzi dei cittadini dell’UE (64%) afferma di stare già agendo individualmente a favore del clima con scelte sostenibili nella vita quotidiana.

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di Redazione Economiacircolare.com

 

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