Overshoot Day, in Italia si consuma come se avessimo a disposizione quasi tre pianeti Terra

Sentite tutti parlare di sostenibilità e credete che questo stia portando negli ultimi anni a un netto miglioramento in termini di consumo delle risorse? Tranquilli, si fa per dire, anche quest’anno non è cambiato nulla. Possiamo sintetizzare ironicamente in questo modo la comunicazione della data dell’Overshoot Day per l’Italia che anche per il 2023 si conferma, come lo scorso anno, il 15 maggio. Nessun arretramento sulle risorse che consumiamo e che ci portano, ancor prima di raggiungere la metà dell’anno in corso, ad indebitarci con il nostro futuro. L’umanità continua a produrre e consumare pensando solo al “qui ed ora” senza preoccuparsi di quello che accadrà e del benessere del Pianeta: non tutti però esauriamo le risorse che abbiamo a disposizione con la stessa velocità.

Ad esempio, se tutti agissero come noi italiani avremmo bisogno di quasi tre pianeti Terra per soddisfare i nostri stili di consumo. A dare questi numeri è il Global Footprint Network che dal 2006 ha avviato la campagna dell’Overshoot Day. Dividendo la biocapacità del Pianeta, sia a livello globale che dei singoli stati, per l’impronta ecologica e moltiplicando per 365, il numero di giorni in un anno, l’Organizzazione è in grado di indicare non solo la data presunta in cui a livello globale abbiamo utilizzato tutte le risorse biologiche che gli ecosistemi della Terra possono rigenerare nel corso di un intero anno, ma anche quella in cui cade l’indebitamento ecologico dei singoli Paesi.

Country Overshoot Day: di cosa si tratta?

Il giorno dell’Overshoot di un Paese è la data in cui cadrebbe l’Earth Overshoot Day se tutta l’umanità consumasse come le persone di quello stato. I giorni del Country Overshoot Day del 2023  sono stati calcolati nel dicembre 2022 utilizzando l’edizione dello stesso anno del National Footprint and Biocapacity Accounts che impiega le statistiche delle Nazioni Unite che vanno dal 1961 al 2018, un divario temporale con il momento attuale che dipende delle procedure di rendicontazione. Per colmare questa discrepanza il Global Footprint Network impiega anche dati più recenti provenienti da altre fonti attendibili come il Global Carbon Project e l’International Energy Agency così per rafforzare la valutazione per gli anni “gap”.

Country-Overshoot-Day-2023

Secondo i calcoli a dare il via a questa poco onorevole classifica quest’anno è il Qatar la cui deadline è caduta il 10 febbraio. Si posizionano nel mese di marzo le date di indebitamento di Stati Uniti, Canada ma anche di Belgio, Australia e Danimarca. Un passo dietro a noi sono invece Germania (4 maggio) e Francia (5 maggio). Qual è il paese più virtuoso in termini di consumo di risorse? La Jamaica il cui Country Overshoot Day cadrà il 20 dicembre 2023.

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L’estratto conto del Pianeta: biocapacità e impronta ecologia

Questi dati, come già accennato, sono il frutto di un lavoro di ragioneria che compie ogni anno il Global Footprint Network redigendo il “bilancio naturale” della Terra che tiene traccia delle entrate e delle spese sostenute dal pianeta.

La biocapacità, cioè le entrate, è la quantità di risorse ecologiche che la Terra è in grado di generare in un dato anno, che comprende anche la sua capacità di assorbire le emissioni di anidride carbonica. L’impronta ecologica, le uscite, indica la quantità di risorse che l’umanità consuma, ad esempio, per cibo, legname, fibre, nonché per lo spazio occupato per le infrastrutture. Se la domanda di risorse ecologiche supera l’offerta, siamo in deficit ecologico, in altre parole spendiamo più delle risorse che abbiamo e immettiamo in atmosfera CO2 in quantità maggiore rispetto alla capacità che il pianeta ha di assorbirla.

In Italia, ad esempio già dal 1961, primo anno monitorato dal portale, a fronte di una biocapacità di 1 gha a persona e con un’impronta ecologica pari a 2.4 vi era un deficit di 1,4. Nel corso degli anni vi sono state una serie di fluttuazioni fino ad arrivare al 2018 (ultimo anno dove sono disponibili i dati) dove a causa della riduzione della biocapacità (0,8) e l’aumento dell’impronta ambientale pro-capite (4.3)  questo debito ecologico è cresciuto ulteriormente portandosi a -3,5 gha.

Tenuto conto della nostra voracità nel dilapidare le risorse che abbiamo a disposizione di quante Italie avremo bisogno?

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di Valeria Morelli

 

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