La raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti non è affatto una tecnica dei nostri tempi, gli antichi romani erano infatti dei maestri del riciclo: gli abitanti di Pompei separavano i rifiuti in prossimità delle zone abitate e poi riutilizzavano.
Gli antichi romani erano ottimi ingegneri, esperti in acquedotti e riscaldamento sotterraneo e anche nell’utilizzo del calcestruzzo come materiale da costruzione. Ora si scopre che i romani erano anche maestri nel riciclo dei rifiuti.
Stando ai risultati di uno studio condotto sul territorio dell’antica Pompei, i ricercatori dell’Università di Cincinnati hanno scoperto nel sito archeologico enormi pile di immondizia composte da scarti e oggetti vari. Questi rifiuti venivano deposti con grande cura al di fuori delle mura della città, per poi essere reimpiegati per altri utilizzi.
Allison Emmerson, docente dell’Università Tulane di New Orleans, ha affermato che la spazzatura era ammucchiata lungo quasi l’intero muro esterno sul lato nord della città. Alcune colline erano alte pochi metri ed erano composte da rifiuti come ceramiche e intonaci, che potevano essere riutilizzati nelle nuove costruzioni.
Allison e il suo team hanno usato campioni di terreno per capire come venivano gestiti i rifiuti in quei tempi. “La terra scavata differisce a seconda di dove era stata lasciata la spazzatura”, ha detto. “Lo smaltimento dei rifiuti in luoghi come latrine o fosse produce un terreno ricco e organico”. D’altra parte, i rifiuti che si sono accumulati nel tempo per le strade o fuori città, hanno lasciato il terreno più sabbioso. Pertanto, osservando questa differenza nel suolo, il team è stato in grado di identificare se i rifiuti sono stati generati in quella posizione o se sono stati trasferiti da altri luoghi per essere separati e riciclati.
Lo studio evidenzia che su alcune pareti sono stati trovati materiali riutilizzati, come pezzi di piastrelle e anfore rotte, nonché pezzi di malta e gesso. Questi fatti provano le grandi abilità dei romani nel riciclo dei rifiuti.
I ricercatori riferiscono anche che gli abitanti di Pompei vivevano molto più vicino ai rifiuti di quanto molti di noi considererebbero accettabile oggi, non perché la città non avesse infrastrutture e non si preoccupassero di gestire la spazzatura, ma perché i loro sistemi di gestione urbana erano basati su principi diversi. “La differenza tra la società di oggi e quella romana sta nel fatto che noi ci concentriamo sull’eliminare, sul buttare gli oggetti per allontanarli quanto più possibile da dove viviamo” – dice l’esperta – “e solo dopo ci preoccupiamo che qualcuno ricicli alcuni materiali. Mentre i pompeiani conservavano questi rifiuti in prossimità dell’abitato o anche all’interno per poi riutilizzarli non appena possibile”.
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