Come l’ambiente sta cambiando il mondo del lavoro. La transizione verso un’economia green sta determinando una ristrutturazione del modello occupazionale. Cosa sono i green jobs e quali sono le prospettive?
Negli ultimi anni si è sempre più diffuso il concetto di economia verde, fenomeno ormai mondiale che si presenta oggi come un’opportunità per rendere l’economia più sostenibile, favorendo il raggiungimento degli obiettivi climatici e preservando le risorse del pianeta.
In questo contesto, si supera il classico modello neoclassico che tiene conto dell’ambiente solo dal punto di vista dell’esternalità e ci si avvia verso un’economia green. Moltissime le aree interessante, tra cui anche quella l occupazionale.
Questo perché le imprese, per trarre vantaggio competitivo dalla green economy e più in generale dall’economia circolare, sono alla ricerca di figure professionali in grado di ottimizzare le risorse, i consumi energetici e l’uso di materie prime.
L’agenzia delle Nazioni Unite l’UNEP (United Nations Environment Programme), operante nel campo della tutela dell’ambiente, ha dato una definizione abbastanza precisa sul significato di green job:
“Si definiscono Green jobs quelle occupazioni nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, nell’ambito della ricerca e sviluppo, dell’amministrazione e dei servizi che contribuiscono in maniera incisiva a preservare e/o restaurare la qualità ambientale “.
Siamo di fronte a una domanda trasversale che riguarda tutti i profili professionali nonostante le imprese ad oggi richiedano maggiormente il possesso di competenze green ad alcune figure professionali piuttosto che altre.
Il green è una tendenza che coniuga consumatori, aziende, governi e tutti i servizi correlati, fornendo un’espansiva piattaforma di crescita. Agricoltura biologica, silvicoltura sostenibile, turismo ecologico sono solo alcuni esempi dei settori creati da queste nuove opportunità espansive, oltre al comparto principe rappresentato dall’industria dell’energia rinnovabile. Tutto questo sta dando il via ad una generale riconversione degli standard produttivi.
Anche i governi mostrano un interesse crescente verso la riconversione green, come testimonia il piano di investimenti da 1.000 miliardi di euro stanziato dal governo europeo per finanziare la transizione verso la green economy e contenuto all’interno del piano “Green New Deal for Europe” già recepito ed elaborato dal governo italiano.
La rilevanza del tema è particolarmente evidente, se si pensa che sulla base delle previsioni del modello Excelsior, un terzo dei fabbisogni di competenze dei prossimi 5 anni saranno assorbiti dalla sfera della sostenibilità e del digitale.
Nel 2019, il numero di contratti in attivazione previsti dalle imprese che riguardano i green jobs è di circa 521.747 unità, corrispondenti alla domanda di posizioni professionali finalizzate direttamente alla produzione di beni e servizi green o alla riduzione dell’impatto ambientale dei cicli produttivi. Il dato di flusso è infatti superiore alle 473.500 unità riscontrate nel precedente rapporto. Insomma, è un mercato altamente in crescita.
Altri comparti produttivi che più di altri possono beneficiare delle opportunità della green economy, sono i settori dell’edilizia sostenibile e delle forniture di tecnologie a basso impatto ambientale. La tendenza mostra una rapida diffusione anche in altri settori; perché la green economy può rappresentare infatti un’opportunità strategica ad elevata potenzialità occupazionale, soprattutto nei territori ad alta valenza culturale e ambientale in cui lo sviluppo economico deve essere coniugato con la possibilità di avere maggiore e migliore occupazione.
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