COP26 a Glasgow: un evento di portata mondiale

Dal 31 ottobre al 12 novembre il Regno Unito ospita la COP26, ovvero la Conferenza delle Parti. Si tratta di un vertice globale che vede coinvolte le 197 nazioni che fanno parte della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UN Framework Convention on Climate Change, UNFCCC). L’evento ha previsto una partnership con l’Italia, dove si sono tenuti a inizio di ottobre, alcuni eventi come il Youth4Climate e la PreCOP26.

Quali sono gli obiettivi della COP26?

Azzeramento, entro il 2050, delle emissioni nette a livello globale e limitare l’aumento delle temperature a 1,5 °C;

– adattamento per la salvaguardia delle comunità e degli habitat naturali;

– mobilitazione di finanziamenti;

collaborazione.

 

Per quanto riguarda il primo, si chiede ai paesi di accelerare l’eliminazione del carbone, incoraggiare gli investimenti nelle energie rinnovabili, ridurre la deforestazione e accelerare il passaggio ai veicoli elettrici.

Il clima sta già cambiando e continuerà a farlo con effetti devastanti anche se vengono ridotte le emissioni. È necessario lavorare insieme per proteggere e ripristinare gli ecosistemi, costruire difese, mettere in atto sistemi di allarme e rendere le infrastrutture più resistenti per evitare la perdita di abitazioni, mezzi di sussistenza e vite.

Per realizzare i primi due obiettivi, i Paesi sviluppati dovranno mantenere la promessa di destinare almeno 100 miliardi di dollari ogni anno in finanziamenti per il clima a sostenere i Paesi in via di sviluppo.

Tra gli obiettivi più importanti della COP26 c’è la finalizzazione del Paris Rulebook (le regole necessarie per attuare l’accordo di Parigi), così da accelerare la collaborazione tra governi, imprese e la società civile per raggiungere più velocemente gli obiettivi climatici.

 

“Quello che stiamo cercando di fare qui a Glasgow è in davvero difficile. Quanto fatto a Parigi è stato fantastico, ma è stato un accordo quadro e molte regole sono rimaste da discutere”, ha spiegato Kwasi Kwarteng, ministro britannico per gli affari economici e l’energia. “È come se fossimo arrivati alla fine del compito dell’esame e fossero rimaste le domande più difficili, mentre il tempo sta per scadere”, ha aggiunto.

 

Leggi anche: Gli attivisti per il clima alla preCop: chi sono e che cosa chiedono

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