Con Organico la rete da pesca diventa un costume sostenibile

Un semplice costume da bagno per ricreare l’armonia tra uomo e natura: questa la filosofia del brand “Organico”, che grazie all’utilizzo di un tessuto riciclato e una filiera produttiva a km zero, trasforma le reti da pesca di nylon sottratte ai nostri mari in un bikini completamente sostenibile.

“Abbiamo scelto di produrre costumi da bagno perché volevamo partire da un capo d’abbigliamento che restituisse il contatto diretto dell’uomo con la natura: un bagno in mare con un costume sostenibile fatto di materiali sottratti alle acque. Ci sembrava un’immagine perfetta di economia circolare”, racconta Giulia Annunziata co-designer di Organico.

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L’idea di un costume da bagno sostenibile

Un’idea nata durante il periodo della pandemia dalle menti creative di Giulia Annunziata e Chiara Chinigioli. Amiche fin dal liceo, si ritrovano a vivere insieme a Parigi per lavorare nel settore dell’alta moda ma dopo alcuni anni sentono il bisogno di creare qualcosa di nuovo: un brand diverso che sia al contempo “etico” e “attivista”, ma con un’ occhio attento all’estetica e all’artigianalità del prodotto.

“In generale nella produzione tessile i maggiori sprechi riguardano soprattutto la produzione dei tessuti, viene sprecata molta acqua e si utilizzano spesso tinture non biodegradabili. I filati dei costumi per questioni di asciugabilità e praticità sono sintetici e questo comporta un aumento della domanda di petrolio per produrli e una forte produzione di CO2”, racconta Giulia.

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di Madi Ferrucci

 

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